venerdì 3 dicembre 2010

IL MANIFESTO DEGLI SHANKATI

......qui o si diventa operativi o diventa routine.....

Vi serviva qualche esempio da seguire?
eccovi accontentati SEMPRE, COMUNQUE, OVUNQUE, SHANKA

giovedì 25 novembre 2010

Sempre sul tema della "GUIDA a DISTANZA" nell'abbraccio aperto

Tra Tango e Flamenco gli spunti per trovare idee comuni non mancano.
Dedicato alle donne che amano sognare....ed agli uomini che le auto preferiscono guidarle ......da dentro. E le donne...????


venerdì 22 ottobre 2010

G&G semplicemente magnifico TANGO

G&G = Grandi Grandissimi
Solo vero Tango
Nuevo?, Salon?, Milonghero?....
Relazione chiusa?, aperta?,....
Una emozione unica, una sintesi del Tango
Inimitabili, unici, questo per me è TANGO, tutto il resto è per gli umani.

lunedì 2 agosto 2010

eva, ovvero come ti creo una seguidora

Per ballare tango non serve solo tecnica, si inizia molto prima dell'iscrizione ad un corso specifico.
Prima di tutto occorre educare le creature all'equilibrio e alla ricerca del baricentro sin dai primi attimi del concepimento:
Poi si può iniziare a lavorare sul portamento e sulle posizioni, curando ovviamente anche l'"espressione" del tango
Infine si inizia l'approccio con l'altro sesso, meglio se impersonificato dal primo degli uomini, ovvero dal proprio papà

Con il tempo arriverà il resto!!!
Un abbraccio a tutti e a presto




martedì 27 luglio 2010

NEOTANGOCLASSICOSHANKATO

http://digilander.libero.it/iniziazioneantica/danzasacra/danzagrecia.jpg Tornando alle origini del Tango, si può notare che l'elevazione posteriore della gamba l'abbiamo trovata nell'antichità sia nel maschio che nella femmina.
Quello che rende questi due esemplari SHANKATI, non è il cattivo stato di conservazione, (che dire dei tangheri leggermente avanti con gli anni?), ma il fatto di non avere ambedue le braccia.
Possiamo classificarli Tangueri se non hanno le braccia?
Ne va di tutta la filosofia dell'abbraccio.
Possiamo classificarli Tangueri perchè elevano un arto?
Dovremmo aggiungere anche cavalli e tori!

Sicuramente sono Shankati, perchè sono statici ma rendono l'idea del movimento.
Nel post di Seb&Mimi avevo visto il Tango in una relazione acrobatica che metteva in risalto gli abbracci, con la loro intensità e con il loro significato.
In queste figure bronzee e marmoree, manca l'abbraccio, ma possiamo certamente lavorare con l'immaginazione, perchè ci lasciano l'idea che siano due Tangheri che vivono l'attesa di una Milonga o forse il "ricordo di un abbraccio".
Quanti Shankatangueri si sono ritrovati a fare un gesto, un passo, da soli?

Ecco.......l'idea,... l'attesa, ...ed il ricordo del tango che rimane nella mente quando si è soli, e quindi non ci può essere l'abbraccio, e quindi a che servono le braccia?

E con l'idea di un gancio o di un voleo si pensa comunque ad un'altra persona, e si vive una relazione....attesa,....ricordata....sognata!

sabato 17 luglio 2010

Le origini del Tango






Di ritorno da una terra meravigliosa, la Trinacria, ci siamo portati a casa quello che potrebbe essere il nuovo simbolo degli Shankati: il "Satiro Danzante" attualmente esposto a Mazara del Vallo.

Riflettete bene:

1° è SCIANCATO: è decisamente sciancato, anche un pochino malridotto dato che ha passato tutti sti secoli sul fondo del mare.
2° è un SATIRO: quindi dedito al culto della vivere bene, del divertimento, del prendere la vita (il Tango) alla leggera, ma con gusto.
3° è DANZANTE: non credete ai curatori del museo secondo i quali: "è colto nell'attimo in cui sta compiendo un salto sulla punta del piede destro sollevando contemporaneamente la gamba sinistra", si vede benissimo che sta eseguendo un magnifico voleo, lo si potrebbe usare anche nelle scuole per evidenziare la tecnica corretta del movimento.

Detto ciò, mi pare evidente che il reperto, da solo, smentisca le precedenti (obsolete) ipotesi sulle origini del tango (Argentina, Uruguay, Africa …); tutti gli studi effettuati lo datano tra il IV e il II secolo A.C., dimostrando quindi che già in quell’epoca in Grecia si ballava il prototipo dell’attuale tango, il Sirtango.
Tra i più importanti artisti di allora si ricordano il cantante Karolos Gardelakis,
i danzatori Angelos Zottos, Pavlos Veronagounis, Gustavos Naveiridis, le danzatrici Yoanna Sepulvidis, Milenas Plebesis, Daianas Gusperosas.

martedì 15 giugno 2010

TANGO DENTRO

Perché ci vedo tanto tango dentro questa esibizione?
Mi sento il TANGO DENTRO quando li guardo..
Mi sento PUGLIESE nella mente se mi immedesimo..
Tango-non-tango..
Da notare che lei all'inizio butta via le scarpe!
Che sia un modo diverso per fare Tangonontango?
Che mirade!....che inviti!.....ed i passi?.....

domenica 25 aprile 2010

La Milonga del Re



Che belle le milonghe, le milonghe nelle quali, tutti e quattro i tipi di Donna, cuori-fiori-picche e quadri, partecipano alla serata con un unico obbiettivo, ballare col Re!

In queste occasioni, l'umile Fante ha tre possibilità:

- La prima, la più drastica, non invitarle: passare la serata conversando con gli amici e le amiche (in queste occasioni vanno viste solo come amiche non come "muse danzanti"), gustando musica e movenze altrui.
- La seconda, le invita prima che abbiano ballato con il sovrano: in questo caso stringe in un abbraccio il loro corpo, ma la mente e lo spirito delle Donne sono già altrove, in viaggio verso il prossimo invito, sperando che sia quello giusto, quello del Re.
- La terza, le invita dopo che han ballato con sua maestà: lo sguardo delle dame è sereno, appagato; apparentemente fuse col Fante nel presente dell'abbraccio, sono in realtà in un altro luogo, quasi onirico, sono già ebbre di tango, ma del tango passato, del tango che è già stato, il tango col Re.

Ah che belle le milonghe ...

mercoledì 14 aprile 2010


A CHE GIOCO GIOCHIAMO?

Immaginiamo di avere in mano due carte:

una donna rossa

una donna nera.

Risponderete certamente "coppia di donne".



Ma a che gioco stiamo giocando?

Se sono solamente le prime due carte che prendo in mano, posso pensare che comincio bene, ma...

se non sapete a che gioco stiamo giocando, non potete sapere quante e quali carte mi aspetto di pescare.

E se fossero le ultime carte rimaste in mano?

Potremmo decidere anche che una delle due carte pur essendo una donna come l'altra, ha un diverso valore per il gioco che stiamo giocando.



Perchè?

Quante domande!



Direi che nel Tango, quando si parla di Donne, si pensa comunemente o alla Donna di CUORI o alla Donna di PICCHE, (l'abbiamo visto anche nella discussione sull' invito e sui ruoli; sguardi, invito, ricerca, rifiuto, opposizione....).



Io nel Tango, valorizzerei invece la DONNA di QUADRI e la DONNA di FIORI.

Per me, QUADRI e FIORI, rappresentano due "insiemi" che servono ad ABBELLIRE un luogo, una casa, una stanza, senza di loro è tutto freddo, incolore,.....non c'è vita!.
Non sono necessari per vivere, ma rappresentano un valore aggiunto, danno carattere e forma a dei pensieri, rappresentano le persone che abitano quella casa, danno un'idea della persona che li ha scelti e che ne cura la posizione, la quantità....ecc...



Ma torniamo alle nostre due carte in mano!

Se io le scambio di posto, mi aiuta a pensare, ma non cambia la situazione, ne vedo una nascosta dall'altra, non c'è un ordine stabilito.

Se io le giro nel tentativo di raddrizzarle, non cambia niente, sempre uguali sono.

Certamente però, chi ha le carte in mano, ha già deciso, prima, a che gioco si apprestava a giocare, con chi, e contro chi.

Quindi, ha in mano due carte da giocare, DOPO, aver deciso a cosa giocare.
Le scelte che si faranno durante il gioco saranno....lo sviluppo del gioco....
Le cose che si dicono ed i gesti che si fanno durante il gioco,....fanno parte del gioco.


DONNA DI QUADRI E DONNA DI FIORI

mercoledì 3 marzo 2010

Donna invitante pericolo costante?


Avrei voluto scrivere qualcosa di mio, ma il tempo è quello che è, quindi mi limito ad incollare stralci di testi trovati in rete (non me ne vogliano gli autori), giusto per avere uno spunto iniziale dal quale partire. Infatti il tema della donna che invita, sollevato da anonimo nel post precedente, pare essere molto sentito. Ma prima di arrivare al dilemma invito donna-uomo partirei dalle origini, ossia dal codice milonguero:

Nella maggior parte delle milongas di Buenos Aires esiste un codice comportamentale da rispettare (mirada e cabeceo), un vero e proprio galateo del tango.
Mirada: la mirada è lo scambio di sguardi tra uomo e donna, con i quali ognuno cerca di far capire all’altro che gli farebbe piacere ballare assieme. Una volta che l’uomo è certo che la mirada sia rivolta a lui, mette in atto il cabeceo.
Cabeceo: piccolo movimento con la testa con il quale l’uomo invita la donna a ballare. Si tratta di un’usanza ancora presente nelle milonghe tradizionali, che permette all’uomo di invitare una dama a distanza, senza quasi farsi notare, dopo essersi assicurato che la donna stesse guardando proprio lui (mirada).
Nel dettaglio si potrebbe sintetizzare: ci si guarda ma è l’uomo il primo a fare il cabeceo e cioè un cenno con il capo verso il basso che simula metaforicamente un inchino (questo è il modo più educato di eseguirlo…)
Per gli uomini: è importante farlo, il semplice guardare non è un invito!
Se la donna accetta, conferma con lo stesso cenno del capo.

lunedì 1 marzo 2010

Controtempo

Dunque dunque, ormai lezioni sui controtempi ne abbiamo fatte tante, dai questa volta andrà alla grande. Ma allora, perchè poi ci incastriamo su un passettino lato avanti indietro lato???? Mah. Certo che se certe femmine tenessero le braccia un po' meno rigide!
Alla prossima....


domenica 14 febbraio 2010

Inizia l’anno della Tigre

Non trovo argomento migliore per iniziare l’anno della tigre che scrivere ed ascoltare colui che venne definito “El Tigre del Bandoneón”: Eduardo Arolas. Il video è un frammento del film che racconta la sua vita “Derecho Viejo” e il pezzo che suona lo conoscete tutti, “Comme Il Faut”




Lo chiamavano “El tigre del bandoneón” anche per l’impeto passionale con il quale suonava, capace di far esplodere il suo strumento e di ridurlo ad un ombrello rovesciato dall’uragano. Ma Eduardo Arolas, il “Gardel della musica” non è certo famoso soltanto per questo. Come musicista ha composto il suo primo tango a 19 anni (Una noche de garufa) senza saper distinguere una nota dall’altra. Poi, dopo la scuola, è divenuto quello che gli argentini definiscono un “creatore”.

Se volete approfondire l’argomento vi segnalo i link:

http://www.tangolibri.it/IL%20TANGO%20NEL%20CUORE.htm

http://en.wikipedia.org/wiki/Eduardo_Arolas

oppure per vedere un video più completo:

http://www.youtube.com/watch?v=jNDlAKWoGMI


Yanez

lunedì 25 gennaio 2010

Pistoiata


Quando 6 settimane or sono mi proposero di partecipare ad uno stage di tango a Pistoia accettai subito senza riserve perché se avessi iniziato a rifletterci o fare valutazioni sui miei impegni avrei trovato certamente “validi” motivi per declinare l’invito, con cortesia ed adducendo pertinenti e motivate scuse.
E invece no! Decisi di partire lasciandomi alle spalle schemi ed abitudini consolidati alfine di fare un viaggio che, come sempre accade, prometteva di avere un significato più forte a livello emotivo, affettivo e mentale piuttosto che semplicemente geografico sebbene anche quest’ultimo fosse comunque molto importante ed abbia alla fine risposto completamente alle mie aspettative.

A questo punto qualche affezionato tanguero potrebbe pensare che qualcuno ama ripetersi, oppure che gli sembra di aver già letto qualcosa di molto simile o ancora che forse mancano le idee……..ebbene posso confermare che da identiche premesse possono evolvere sviluppi diversi, nuove sensazioni, emozioni più nitide o più sfumate.

Potrei ancora descrivere un ambiente geograficamente magnifico, potrei ancora parlare di città toscane, ricche di storia, architettura ed arte, ma a quale scopo? Tutto già fu detto e scritto e ripetuto e più volte studiato in mille e mille aule.

Racconterò allora, ma brevemente, della nuova esperienza che è stata condivisa in questo tour dalla ormai nota “orda celtica”, il gruppo tanguero di provenienza mantovana, ma di svariata origine e nascita, che si sposta prevalentemente su un furgone grigio metallizzato sfruttando il tempo del viaggio per discernere di svariati argomenti, stavolta in prevalenza caratterizzati dall’aspetto socio-geo-politico, sviscerandone contenuti e retroscena, in fin dei conti analizzandone ogni aspetto seppur recondito.

Il tema del resoconto, che però è uno stimolo ai lettori a fare prove personali, è la pratica del gastro-tango-vals vale a dire lo studio del tango-vals in occasione di stage guidato da un importante insegnate argentino, impostato sui classici tre tempi con contrattempi e forse sincopi, giri turbinosi, sacadas e volcads con la pancia piena di ribollita toscana, zuppa di farro e verdure grigliate. E’ noto ormai che le zuppe di verdura, oltre a donare al corpo sali minerali essenziali, sviluppano in fase di digestione anaerobica, ahimè, gas a base metanica in grande quantità; si ottiene pertanto una fase di caricamento ed una di espulsione che provocano iniziale rallentamento al vals e poi accelerazione improvvisa, soprattutto al giro. Il caricamento avviene, contrariamente al “camel-bag”, nella parte anteriore del corpo umano, segnatamente la pancia con ciò provocando un senso di estrema pesantezza e conseguente inibizione al movimento e rallentamento al giro (non parliamo poi delle sacadas fatte regolarmente sulle caviglie delle ballerine, che diventano ancora più lente del ballerino ed i contrattempi se li sognano); L’espusione invece avviene per il consueto ugello con condimento di fuoco e fiamme e talora effetto di rottura della barriera del suono e come prevedibile provoca accelerazione con contrattempo ripetuto su ogni terna temporale.

Ora l’esperienza dello stage insegna che per riuscire a progredire nello studio è necessario che nella coppia le fasi di caricamento ed espulsione siano assolutamente sincronizzate affinché il giro abbia successo: in caso contrario è un trambusto ed il giro non riesce e si rischia il tracollo (ed il litigio, soprattutto nelle coppie consolidate). Importante comunque, se non fondamentale: alla fine della lezione …..aerare il locale.


(by shankatalpa-a)



giovedì 14 gennaio 2010

attenti a quelle due

una nuova ed inedita coppia ieri sera ha scaldato le piastrelle della kasbah. Mai visto una seguidora far meno abbellimenti di un conducente!