lunedì 25 gennaio 2010

Pistoiata


Quando 6 settimane or sono mi proposero di partecipare ad uno stage di tango a Pistoia accettai subito senza riserve perché se avessi iniziato a rifletterci o fare valutazioni sui miei impegni avrei trovato certamente “validi” motivi per declinare l’invito, con cortesia ed adducendo pertinenti e motivate scuse.
E invece no! Decisi di partire lasciandomi alle spalle schemi ed abitudini consolidati alfine di fare un viaggio che, come sempre accade, prometteva di avere un significato più forte a livello emotivo, affettivo e mentale piuttosto che semplicemente geografico sebbene anche quest’ultimo fosse comunque molto importante ed abbia alla fine risposto completamente alle mie aspettative.

A questo punto qualche affezionato tanguero potrebbe pensare che qualcuno ama ripetersi, oppure che gli sembra di aver già letto qualcosa di molto simile o ancora che forse mancano le idee……..ebbene posso confermare che da identiche premesse possono evolvere sviluppi diversi, nuove sensazioni, emozioni più nitide o più sfumate.

Potrei ancora descrivere un ambiente geograficamente magnifico, potrei ancora parlare di città toscane, ricche di storia, architettura ed arte, ma a quale scopo? Tutto già fu detto e scritto e ripetuto e più volte studiato in mille e mille aule.

Racconterò allora, ma brevemente, della nuova esperienza che è stata condivisa in questo tour dalla ormai nota “orda celtica”, il gruppo tanguero di provenienza mantovana, ma di svariata origine e nascita, che si sposta prevalentemente su un furgone grigio metallizzato sfruttando il tempo del viaggio per discernere di svariati argomenti, stavolta in prevalenza caratterizzati dall’aspetto socio-geo-politico, sviscerandone contenuti e retroscena, in fin dei conti analizzandone ogni aspetto seppur recondito.

Il tema del resoconto, che però è uno stimolo ai lettori a fare prove personali, è la pratica del gastro-tango-vals vale a dire lo studio del tango-vals in occasione di stage guidato da un importante insegnate argentino, impostato sui classici tre tempi con contrattempi e forse sincopi, giri turbinosi, sacadas e volcads con la pancia piena di ribollita toscana, zuppa di farro e verdure grigliate. E’ noto ormai che le zuppe di verdura, oltre a donare al corpo sali minerali essenziali, sviluppano in fase di digestione anaerobica, ahimè, gas a base metanica in grande quantità; si ottiene pertanto una fase di caricamento ed una di espulsione che provocano iniziale rallentamento al vals e poi accelerazione improvvisa, soprattutto al giro. Il caricamento avviene, contrariamente al “camel-bag”, nella parte anteriore del corpo umano, segnatamente la pancia con ciò provocando un senso di estrema pesantezza e conseguente inibizione al movimento e rallentamento al giro (non parliamo poi delle sacadas fatte regolarmente sulle caviglie delle ballerine, che diventano ancora più lente del ballerino ed i contrattempi se li sognano); L’espusione invece avviene per il consueto ugello con condimento di fuoco e fiamme e talora effetto di rottura della barriera del suono e come prevedibile provoca accelerazione con contrattempo ripetuto su ogni terna temporale.

Ora l’esperienza dello stage insegna che per riuscire a progredire nello studio è necessario che nella coppia le fasi di caricamento ed espulsione siano assolutamente sincronizzate affinché il giro abbia successo: in caso contrario è un trambusto ed il giro non riesce e si rischia il tracollo (ed il litigio, soprattutto nelle coppie consolidate). Importante comunque, se non fondamentale: alla fine della lezione …..aerare il locale.


(by shankatalpa-a)



giovedì 14 gennaio 2010

attenti a quelle due

una nuova ed inedita coppia ieri sera ha scaldato le piastrelle della kasbah. Mai visto una seguidora far meno abbellimenti di un conducente!