sabato 5 marzo 2011

Caso di serendipità?

Ricevo dal nostro inviato speciale Ettore..." alla ricerca della Milonga perduta",
partito il 1 Marzo da Sidney per trasferirsi in Brasile.....
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“Over-booking” una parola magica che mi ha regalato una notte decisamente particolare, ma andiamo per ordine.
L’over-booking è una prassi nelle compagnie aeree.
Cosa fanno stì furboni per cercare di guadagnare il più possibile?:
vendono biglietti in sovrannumero perché è certo, in base a statistiche che tengono puntualmente aggiornate, che il 10% dei biglietti venduti non verrà utilizzato.
I motivi per questa rinuncia possono essere tanti, da un’impossibilità personale sopraggiunta prima della partenza, dalla morte di un congiunto, da una diarrea fulminate, da un ritardo dell’amico che doveva portarti all’aeroporto e che invece è in pizzeria con la tua migliore amica.
Oppure tanto per menzionare altre possibilità c’è sempre quella dovuta ad un ritardo di una coincidenza come è successo proprio al sottoscritto.
Al chek-in la signorina della compagnia, in un delizioso spagnolo fatto di tanti diminutivi, è stata molto gentile a dirmi che sarei rimasto a terra e avrei preso il primo volo per la mia destinazione il giorno successivo.
La mia faccia però, deve averla spaventata un pochino perché la mia insistenza sul fatto di essere certi che mi sarei fermato quella notte l’ha indotta a riprovare per trovare un posticino su quell’aereo che avrebbe dovuto portarmi a Porto de Iguazu.

Tra me e me pensavo che il Brasile poteva aspettare visto che probabilmente ci dovrò passare i prossimi sei anni.
Ora la mia vera e unica preoccupazione e desiderio erano proprio quelli di restare a Buenos Aires per sfruttare al massimo quella inaspettata, ma, sperata, opportunità. Il trasferimento in pullman dall’Aeroparque al Grand Hotel Bueon-Aires l’ho utilizzato per creare un e vero e proprio piano d’azione.
Bisognava mantenere la calma,
godersi ogni momento con estrema lucidità,
trovare l’obiettivo e proiettarsi dentro.
Amur dove sei, cavolo in due si ragionava meglio!...giusto…stai dormendo… Sceso dal bus però, mi ha preso lo sconforto: avevo architettato tutto, ma non avevo la minima idea di dove mi trovassi.
Confidavo sulla buona sorte, ma prima, visto che era pagato, ho placato i morsi della fame.
Non capisco perché viaggiando si ha sempre fame, continuano a portarti da mangiare e bere e tu ingurgiti tutto l’immaginabile.
Forse si temono lunghi periodi di digiuni e carestie. Mah!
La cena per la verità non era un gran che, ma neppure tanto male: raviolini al pomodoro e un crem caramel come dessert.
Mi guardo nelle tasche e ho solo dollari australiani che da quelle parti non ti cambiano neppure per mezzo dollaro bucato , come direbbe il mio amico Tex Willer. Nessun problema, quattro pesetas devo assolutamente recuperarle per pagare il taxi domani mattina e per entrare magari….sì…il mio scopo si fa chiaro: entrare in qualche milonga!!!
La tecnologia bancomat ti risolve un sacco di problemi e le quattro pesetas hanno preso il posto dei dollari.
Respiro a lungo e mi metto su una strada pedonale affollata e con un sacco di venditori ambulanti al centro.
Mi faccio guidare dall’istinto, passeggio guardando sospettoso ogni movimento altrui.
Al primo semaforo mi si avvicina un tipo che, capito che non ero argentino, chissà poi da cosa, mi propone un locale con buonitas cicas, masaito e cervecitas, declino l’invito e proseguo lasciando libero il fiuto per la buona musica.
Tutto però, nel frattempo, attorno a me parla di tango, non posso fallire questo giro! L’orgoglio non mi fa chiedere nulla è come essere in Germania e chiedere dove si possa bere una birra... che figura ci farei?
In mezzo a tanta gente che cammina in una via ricca di colori, odori, storie e vite che avrebbero tanto da raccontare, mi accorgo che poco più avanti c’è una sorta di capannello di persone... stanno ballando e guarda un po’ un tango.
Mi fermo estasiato, ammiro questi artisti di strada che promuovono questa danza con eleganza e grande stile.
Ma allora è tutto vero quello che si dice su questi posti, della gente che balla per strada, della musica sugli angoli delle strade, delle esibizioni spontanee di gente comune.
La mia sete e la mia voglia di muovermi si fa potente.
Proseguo sulla strada pedonale, senza però dimenticarmi di buttare l’occhio nei mille e più vicoletti che intersecano quel mio cammino.
Da uno di questi scorgo un localino con una scritta show tango, mi precipito e sulla porta c’è una bellissima argentina con grembiulone nero che pubblicizza le ghiottonerie di quel locale.
Mi faccio coraggio e chiedo se oltre allo spettacolo si potrà anche ballare.
Lei dispiaciuta mi dice che questa sera si cena e basta ma se voglio ballare basta entrare là.
Mi giro e capisco che la musica che avevo sentito arrivava proprio da quell’angolo di città!


Nei pochi passi che mi guidano verso la musica attraverso una strada enorme che scopro più tardi chiamarsi Presidente Roque Sàenz Pena o Diagonal Norte.
Una strada che ti fa capire quando è grande e magica Buenos Aires anche di notte, anche in mezzo a sacchi di spazzatura che calpesto ovunque.
Capisci dai volti che si trascinano per le strade senza meta, senza obbligo alcuno e che vagano tra un angolo e l’altro, che questa città fatta da 13 milioni di persone non ha soste, non ha giorno o notte. Persone che si fermano, sostano qualche secondo e riprendono a camminare come squali nella notte incapaci di trovare pace e fissa dimora.

La musica mi chiama,
non posso distrarmi,
mi attira come il pifferaio magico e ..
mi ritrovo all’interno di uno scenario di altri tempi.
Una luce molto tenue, una musica tanto amica, un salone enorme e mentre….

--- fine prima parte ----

3 commenti:

Janiss ha detto...

Ma che avventure Ettore, non vedo l'ora di leggere la seconda parte.
E poi..., in brasile ci saranno milongas o solo sambodromi? Tienici aggiornati.

estebanita ha detto...

ma il paviemnto portatile, dove lo mettiamo? Sarebbe un'idea, ci si trova e ciascuno si porta sottobraccio almeno un paio di metri quadrati di pavimento. Più si è, più la pista diventa ampia!

Fen Xi ha detto...

OK! OK!
lista di controllo per milonga street:
borotalco
camicia di ricambio
2mq pavimento
stereo
pile per stereo
disco
(basta un cellulare, ma serve il cavo)
un paio di sgabelli pieghevoli (ottimo il dot step)
...scarpe..si le scarpe...dimenticavo
che ci sia una donna per me?
forse è meglio telefonare a....