domenica 18 ottobre 2009

Un luogo incerto ...


(Post di ShankaTalpa-Artica)



Cari shankati

E' giunto il momento di un breve spunto di riflessione a proposito di quello che è definibile come ...."un luogo incerto".

Ho appena terminato di leggere un romanzo della scrittrice francese "Fred Vargas" il cui titolo è, guarda caso, "Un luogo incerto".
Il romanzo racconta la storia di un indagine eseguita dal commissario del IVme Arrondissement de Paris in seguito ad un orribile, ma strano omicidio (il cadavere è stato letteralmente polverizzato). Le indagini si svolgono tra Parigi, la campagna francese, Londra (presso il cimitero di Highgate), l'Austria ed il cuore della Serbia e racconta di una faida tra due famiglie serbe che nasce verso la fine del XVII° secolo ed arriva ai nostri giorni sviluppandosi in tutta Europa (ma NON in Italia).
Perchè il luogo è incerto? NON per le sue caratteristiche morfologiche, non per la geologia, la vegetazione o l'architettura, MA per la natura delle persone coinvolte: sono esseri umani o VAMPIRI? Il dubbio resta fino al termine e NON viene sciolto nemmeno all'ultima riga perciò, a prescindere dai luoghi, tutto il romanzo è "un luogo incerto".
Che c'azzecca col tango? C'AZZECCA!
Ieri sera alla lezione di tango di Pegognaga, cui mi pregio di aver partecipato, stavamo provando un ritorno (rimbalzato) dal crusado, una struttura già in parte nota, ma ripresa da una premessa diversa. Ad un certo punto il Maestro Fen-Xi si avvicina e mi dice: "Non portare tutto il peso, ma fermati a metà, altrimenti la ballerina NON SA SE DEVE INCROCIARE, o meno"........ECCO IL LUOGO INCERTO: il LUOGO nel quale io porto la ballerina a non sapere se deve incrociare.
N.B. la struttura funziona anche se la ballerina incrocia: deve poi uscire dall'incrocio in contrattempo sempre che non inciampi col tacco nei pantaloni trascinando la coppia distesa al pavimento (ed in questo caso il luogo diviene certo, così come il dolore).
Il luogo incerto NON E' in assoluto un concetto negativo, ma nel tango ritengo utile segnalare ai miei shankati che le shankate vanno portate in "un luogo incerto " solo a ragion veduta e nemmeno troppo spesso a meno che non si apprezzi l'improvvisazione assoluta.
Il luogo incerto caratterizza tutta la nostra vita (e qui consentitemi lo spazio metafora) ed è qui, dal luogo incerto della ballerina che non sa se incrociare o meno, che nasce molto della nostra esperienza quotidiana, affettiva, personale.
Già nell'antichità classica il concetto di "luogo incerto" era molto presente: non è forse "un luogo incerto" il mito della caverna di Platone oppure tutto il viaggio di Ulisse?
Chi è seguace di Voltaire ed è un convinto positivista sicuramente rifuggerà il "luogo incerto" come se fosse il demonio, ma oggi, alla luce della nostra esperienza credo che dobbiamo anche abituarci ed apprezzare questo "luogo incerto" giacchè è grazie ad egli che continua la ricerca e seguiamo la nostra vita come se fosse un "pista". Ed ora la nuova domanda: ma se seguiamo la vita come se fosse una "pista" chi o cosa siamo? Un branco di segugi? Una tribù di SIOUX? Un reparto di Boys Scout? Che c'azzeccano gli Sioux con Platone? C'AZZECCANO infatti ...

4 commenti:

Fen Xi ha detto...

Luogo incerto nel tango è il tango stesso.
Sempre ieri sera a Pegognaga ho fatto conoscenza con una coppia e mi sono dilungato a parlare ma soprattutto ad ascoltare per capire.

Capire cosa?,
Possono convivere un "insieme" di coppie vestite informalmente, con scarpe di tela, con movenze rapide e con traiettorie indefinite, con una coppia in giacca in gessato, scarpe bianche e nere (Juve?) e movenze controllate e traiettorie rettilinee?

Tutti facevano pratica.
Tutti pensavano a se ed al partner.
Tutti utilizzavano lo spazio comune.
Tutti ballavano a modo loro su una musica comune.
Tutti erano seriamente impegnati a trovare una soluzione a qualcosa.
Tutti... facevano Tango!

La ballerina che ballava incollata, col braccio rigido, con movenze controllate, mi dice...
" anch'io voglio imparare a fare quel gancio che fanno le sue allieve..."

Ho provato a farle fare dei cambi di direzione, e visto che insistevo lei mi dice" ma cosa devo fare, quando devo fare il gancio?"
rispondo
" no non c'è da fare il gancio, non lo sto guidando, sto solo provando a farti fare dei rimbalzi in tutte le direzioni per capire quando è il momento per me per ritornare verso di te in modo che tu faccia il gancio" "il problema non è la guida del gancio, ma il ritorno di peso da una direzione ad un altra con un cambio di relazione"
"ma noi balliamo milonghero"
"..ogni stile è tale perchè si adatta alle persone sono in un certo modo o che vogliono fare una cosa rispetto ad un' altra

"ma io ballo da poco lui invece è già avanzato, balla da tre anni"
"non è questione di anni, è questione di gestione del corpo, dei pesi, del proprio corpo e del proprio sentirsi, o voler essere"

"....."
".. su un albero da frutto, non troviamo frutti tutti uguali, c'è chi ha preso più sole, chi è nascosto dalle foglie, chi matura prima, e forse anche il frutto meno bello alla vista ha un sapore che soddisfa il mio palato"
Interviene il ballerino " bello questo esempio"
"si" rispondo io "pensa sempre che se la frutta è tutta uguale c'è qualcosa che non va". CONCORDO!

"possiamo frequentare la pratica anche le prossime volte?"

" avete visto porte chiuse?"

Ecco, penso che ieri sera ho trovato uno scopo nella vita, rovinare le certezze a chi pensa di averne, tramite il Tango naturalmente.
E' un pò come il Tango ha fatto con me, quando pensi di avere una certezza, trovi subito la smentita.
Comunque come dici tu il luogo incerto ti salva, perchè comunque, che la donna incroci o no che differenza fa?
Se invece di guidare e godermi un voleo, mi ritrovo a seguire un 8 dietro, cambia la vita? Assolutamente no..

Yin e Yang nel tango convivono perfettamente, positivo e negativo, maschile e femminile, bianco e nero, non danno: banale, gay, e grigio.

ST-A ha detto...

In maiuscolo le mie risposte:

Luogo incerto nel tango è il tango stesso.CONCORDO!

ma il ritorno di peso da una direzione ad un altra con un cambio di relazione" QUESTO CONCETTO NON È COSÌ SEMPLICE PER CHI NON HA LAVORATO SUL CORPO, BALLANDO O FACENDO SPORT COME GLI SHANKATI OPPURE INSEGNANDO BALLO E SPORT COME FEN-XI. GESTIRE IL PESO SU UN ARTO E POI SULL'ALTRO È LA COSA PIÙ NATURALE DEL MONDO (ALTRIMENTI COME CAMMINIAMO?), MA SOLO IL TANGO, LO SCI NORDICO O IL PATTINAGGIO NE DANNO CONSAPEVOLEZZA. IL TANGO RISPETTO ALLO SCI NORDICO È ANCORA PIÙ DIFFICILE PERCHÈ È NECESSARIA LA CONSAPEVOLEZZA.....BINARIA, VALE A DIRE CHE DEVO SAPERE ANCHE DOVE HA IL PESO LA BALLERINA: SECONDO ME SERVONO ANNI DI PRATICA PER QUESTO, MA FORSE IO SONO UN PÒ TARDO.

"..ogni stile è tale perchè si adatta alle persone sono in un certo modo o che vogliono fare una cosa rispetto ad un' altra" CONCORDO ED AGGIUNGO CHE PARLARE DI MILONGHERO O TANGO NUEVO MI DA UNA VAGA IDEA DI RAZZISMO TANGUERO, OVE INVECE IL TANGO È UNA MANIFESTAZIONE ASSOLUTAMENTE POPOLARE (PER FORTUNA).

"non è questione di anni, è questione di gestione del corpo, dei pesi, del proprio corpo e del proprio sentirsi, o voler essere" VEDI SOPRA! AGGIUNGO ANCHE CHE HO RICEVUTO CRITICHE PER ANNI DALLA COMPAGNA PERCHÈ PUNTAVO ALLA TECNICA PIÙ CHE ALLA RELAZIONE, CUI ORA CON MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA RISPONDO: "IL MIO LIMITE COME PERSONA È LA GENERALE DIFFICOLTÀ DELLA RELAZIONE DA CUI, SE BALLO IL TANGO, LA MAGGIOR PADRONANZA TECNICA MI AIUTA ASSAI NELLA RELAZIONE TANGUERA PERCIÒ SOLO ORA, DOPO MOLTI ANNI E NEMMENO IN TUTTI I CASI TROVO SODDISFAZIONE ANCHE NELLA RELAZIONE E CIÒ ACCADE QUANDO MI ACCORGO CHE RIESCO A TRASMETTERE BUONE SENZAZIONI BALLANDO COME SENTO LA MUSICA (SENZA TECNICA E PRATICA NON CI RIUSCIREI); QUESTO VALE PER ME E ME SOLTANTO, MA NON INTENDO ESSERE ESCLUSIVO, PIUTTOSTO PORRE ACCENNO AL MIO LIMITE; FACCIO UN ESEMPIO DI UN NOSTRO SHANKATO, SPERANDO DI NON ESSERE FRAINTESO PERCHÈ GLI FO UN COMPLIMENTO: TALORA OSSERVO IL NOSTRO NUNZIO QUANDO BALLA, E QUELLO CHE VEDO È CHE BRAVISSIMO A STABILIRE LA RELAZIONE CON LA BALLERINA A PRESCINDERE DALLA TECNICA CHE, SEBBENE GIÀ BUONA PER LA MILONGA E PER IL PERIODO DI PRATICA (2 ANNI?), POTRÀ ANCORA MIGLIORARE .

".. su un albero da frutto, non troviamo frutti tutti uguali, c'è chi ha preso più sole, chi è nascosto dalle foglie, chi matura prima, e forse anche il frutto meno bello alla vista ha un sapore che soddisfa il mio palato"
Interviene il ballerino " bello questo esempio"
"si" rispondo io "pensa sempre che se la frutta è tutta uguale c'è qualcosa che non va". CONCORDO!

"possiamo frequentare la pratica anche le prossime volte?"

" avete visto porte chiuse?" RISPOSTA OTTIMA, 10 E LODE

Ecco, penso che ieri sera ho trovato uno scopo nella vita, rovinare le certezze a chi pensa di averne, tramite il Tango naturalmente. MOLTO BENE! IL TANGO COME ORMAI APPURATO È "UN LUOGO INCERTO" E CHI LO BALLA FARÀ BENE A PRENDERNE ATTO AL PIÙ PRESTO, SE VUOLE CONTINUARE.
E' un pò come il Tango ha fatto con me, quando pensi di avere una certezza, trovi subito la smentita.
Comunque come dici tu il luogo incerto ti salva, perchè comunque, che la donna incroci o no che differenza fa? NESSUNA.
Se invece di guidare e godermi un voleo, mi ritrovo a seguire un 8 dietro, cambia la vita? ASSOLUTAMENTE NO

Yin e Yang nel tango convivono perfettamente, positivo e negativo, maschile e femminile, bianco e nero, non danno: banale, gay, e grigio. CONCORDO! APPROFONDIREI PERÒ, ALMENO A LIVELLO DI SCAMBIO DI IDEE CON GLI SHANKATI, IL CONCETTO DI GAY: PER QUANTO POCO NE SAPPIA ANCHE NEI GAY ESISTE UN MASCHILE E FEMMINILE CHE POSSONO ESSERE INTERSCAMBIABILI; I DUE TURCHI (FERZHAN E OZHAN) SONO GAY? SE LO FOSSERO NON CI SAREBBE NIENTE DI CHE STUPIRSI GIACCHÈ SI SCAMBIANO I RUOLI TANGUERI CON GRANDE ABILITÀ (INFATTI È DIFFICILE ACCORGERSENE, SE NON SI STA BEN ATTENTI).

Jeanito ha detto...

Sarei curioso di sapere che tipo di frutti siamo; come ci vedono "gli altri"? Siamo tutti uguali ai loro occhi? Se dovessi rispondere io direi ovviamente di no, ma non credo di essere sufficientemente obbiettivo per esprimere questo tipo di giudizio.
Per tornare al luogo incerto, trovo giusto sottolineare come sia sia stata, nella storia, proprio questa situazione ad apportare le più grandi innovazioni in quasi tutti i campi, artistici, culturali, scientifici. E' quando arrivi in questo punto, nel luogo incerto, nella nebbia, che ti si aprono davanti scenari nuovi, spesso impensabili ed è da questo punto che prosegue l'evoluzione (e per estensione penso anche ad un passo nuovo nel tango).
Quindi un hurrà per i luoghi incerti, per le nebbie che ci danno la possibilità di esploare mondi nuovi.
(PS: la foto è "solidità della nebbia" un quadro del futurista luigi russolo)

ShankaTalpa-Artica ha detto...

IL QUADRO E' FANTASTICO